“PEOPLE ARE STRANGE” E L’ABILITÀ MUSICALE DI RAY MANZAREK
Il lato B del secondo album dei Doors, “Strange Days” del settembre 1967, si apre con il brano “People Are Strange”, una composizione scritta prevalentemente da Jim Morrison e arrangiata attraverso con il contributo determinante di Robby Krieger. Sebbene l’apporto maggiore sia da attribuire a Jim Morrison, autore della melodia principale e del testo, in questo caso spicca in maniera particolare la capacità strumentale di Ray Manzarek.
Egli suona qui due tipologie diverse di tastiera: l’organo elettrico e il pianoforte modificato, chiamato tack piano nella terminologia inglese. Il primo dei due era comunemente suonato dal tastierista mentre il secondo viene introdotto in questo LP: oltre a “People Are Strange” esso compare anche in “Moonlight Drive” e “My Eyes Have Seen You”. Inoltre, nel resto dell’album compaiono anche il clavinet e il clavicembalo, altre due tastiere suonate con abilità e creatività da Manzarek.
In “People Are Strange” troviamo però una combinazione di gusto espressivo e tecnica esecutiva tutt’altro che comuni per il periodo del quale stiamo parlando: il 1967. Infatti, in quel momento non esistevano né negli Stati Uniti né in Inghilterra altre band dove un musicista fosse in grado di suonare così agevolmente ed efficacemente tipologie diverse di tastiere in contesti sonori così diversi tra loro.
Non stiamo parlando qui solamente dell’aspetto tecnico e delle competenze musicali. Altri musicisti in quegli anni erano altrettanto preparati in questo senso. Tra essi, rimanendo nell’ambito delle tastiere e del 1967, citiamo Paul Jones e Nicky Hopkins.
Tuttavia, Ray Manzarek possedeva all’epoca una visione più ampia, in grado di mettere la tecnica al servizio dell’inventiva, dei particolari e della fantasia nell’arrangiare le tracce dell’album citate sopra. Il risultato è quello di suoni suggestivi e puntuali nello stesso tempo, capaci di evocare immagini e sensazioni profonde ed entusiasmanti.
Esistevano poi alcuni artisti che stavano usando tastiere di varia natura in modo inusuale e sperimentale nelle proprie composizioni. Essi però non avevano la padronanza strumentale che era dimostrata da Manzarek.
A questo proposito, due esempi possono essere trovati in John Lennon e Brian Jones, i quali inserivano varie tastiere e ne modificavano il suono originale in brani del periodo. Essi raggiungevano sorprendenti risultati, ma, al contrario di Manzarek, senza riuscire a padroneggiare e valorizzare a fondo i segreti tecnici di organo e pianoforte.
Nell’esempio che vogliamo sottolineare, “People Are Strange”, organo elettrico e piano modificato interagiscono tra loro con naturalezza, completandosi reciprocamente in un suono molto piacevole e particolare. In questa canzone sono le due tastiere in costante dialogo a definire le sonorità che la rendono così caratteristica e affascinante. Esse costituiscono allo stesso tempo la struttura portante della composizione, il fattore che ne distingue la musicalità inconfondibile e il mezzo con il quale impreziosire alcuni passaggi.
Le sovraincisioni e il meticoloso lavoro in studio di registrazione che hanno contrassegnato “Strange Days”, hanno permesso a Manzarek di arricchire l’arrangiamento di questo pezzo. Il connubio tra tecnica e creatività, idee e padronanza dello strumento, è il tratto distintivo di Ray Manzarek e del suo inimitabile modo di suonare. Ciò è valido per tutta la carriera della band, ma “People Are Strange” rappresenta uno dei migliori esempi dell’unione di questi aspetti del musicista.
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