5 CELEBRI MORTI SULLA STRADA DI “STRANGE DAYS” (PARTE 1)
I Doors registrano il loro secondo LP, “Strange Days”, a partire dall’aprile 1967 fino alla seconda metà di agosto, fatta eccezione per una seduta di studio del febbraio dello stesso anno. Il magnifico album che ne deriva sarà poi pubblicato il 25 settembre 1967.
Il percorso che la band compie per incidere questo disco è costellato da morti di personaggi celebri, le quali accompagnano periodicamente l’avanzamento delle registrazioni. Una circostanza particolare che rivela alcune interessanti sorprese.
L’avvio dei lavori di “Strange Days” è segnato dalla dipartita, il 29 aprile, di J.B. Lenoir a 38 anni. Si tratta di un bluesman attivo soprattutto negli anni ’50 del ‘900 e recuperato artisticamente durante il blues revival verificatosi negli anni ’60 in Inghilterra e Stati Uniti.
Egli apparteneva al sottogenere del blues detto “Chicago Blues”, il quale è denotato da un suono complessivamente pulito e dai suoi sporadici punti di contatto con il Rhythm and Blues.
Più impegnato politicamente nei propri testi rispetto alla media del genere a cui apparteneva, J. B. Lenoire si distingue soprattutto per l’intonazione alta e il timbro vellutato della voce. I suoi vestiti sgargianti non devono trarre in inganno, le parole del bluesman compongono veri e propri testi di protesta sociale.
A questo proposito vale la pena di ascoltare i suoi “Vietnam Blues” e “Korea Blues”, i cui contenuti sono tanto più coraggiosi quanto a cantarli era un uomo di colore negli anni ’50 negli USA. Praticamente ogni suo pezzo, anche i due album registrati negli anni ’60, costituisce un ascolto più che piacevole e di qualità.
Sebbene i Doors non attingano mai direttamente dal suo repertorio, rimane forte il legame tra la band californiana e il blues. Un legame che viene temporaneamente interrotto all’interno dell’album “Strange Days” in favore del rock psichedelico. Tuttavia, esso non sarà spezzato completamente: dal vivo il quartetto continua a proporre anche nell’estate 1967 diversi pezzi blues oppure a esso vicini musicalmente.
Concludiamo con una curiosità. J.B. Lenoir viene ricordato esplicitamente pochi giorni dopo la sua morte da due brani, per altro simili tra loro, di John Mayall.
Il primo è “The Death Of J.B. Lenoir”, inclusa nell’album del 1967 “Crusade”. Il secondo è “I’m Gonna Fight For You J.B”, inserito nell’album live “The Turning Point” registrato a New York nel luglio 1969 e pubblicato nell’ottobre dello stesso anno.
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