5 CELEBRI MORTI SULLA STRADA DI “STRANGE DAYS” (PARTE 2)
Dopo l’inizio delle registrazioni di “Strange Days”, il secondo LP dei Doors pubblicato il 25 settembre 1967, una serie di morti illustri segna il progredire dei lavori in studio.
La prima parte delle cinque che compongono questa serie di articoli ha parlato della scomparsa del bluesman J.B. Lenoire il 29 aprile 1967, poco dopo che il gruppo californiano inizia a registrare “Strange Days”.
La seconda morte che avviene mentre le registrazioni del disco avanzavano è quella di Billy Strayhorn, il 31 maggio ’67 a 51 anni di età. Egli era un compositore, arrangiatore e pianista jazz ed era conosciuto soprattutto come partner artistico di lunga data del famoso pianista jazz Duke Ellington.
Tutti i membri dei Doors erano estimatori della musica jazz, con Ray Manzarek, Robby Krieger e John Densmore leggermente più coinvolti da questa splendida forma espressiva rispetto a Jim Morrison. Forse non sarà loro sfuggita questa dipartita di un protagonista del “Dietro le quinte” di quella scena musicale.
Strayhorn e Ellington rappresentano una delle colonne portanti del genere swing, avendo prodotto assieme temi e trame musicali rimasti famosi fino ad oggi e ripresi da innumerevoli musicisti jazz.
Strayhorn non partecipava alle esibizioni e alle registrazioni della Duke Ellington Orchestra, ma lavorava alla scrittura ed elaborazione dei brani e degli arrangiamenti. A lui, ad esempio, va attribuita “Take The A Train” (1939), uno dei brani più famosi incisi da Ellington.
Il suo periodo di maggior successo va dalla fine degli anni ’30 del ‘900 fino alla fine dei ’50, in corrispondenza quindi con l’andamento della carriera di Duke Ellington. Le perplessità e i risentimenti di Strayhorn per lo scarso riconoscimento pubblico rispetto a quello riscosso dalla figura di Ellington non hanno impedito ai due di continuare per 25 anni a fare la storia dello swing.
Non vanno dimenticati alcuni dischi a nome di Strayhorn, i quali sebbene rimasti senza particolare successo commerciale, meritano di essere ascoltati. Fra questi il migliore è sicuramente l’LP “Cue For Saxophone”, registrato nell’aprile del 1959.
Qui viene reinterpretato lo Swing alla luce delle evoluzioni subite dal jazz negli anni ’40 e ’50. Sette ottimi musicisti, tra i quali Strayhorn al pianoforte e Johnny Hodges al sassofono alto, si esibiscono in pezzi rilassati, talvolta ironici, sempre di più che buona qualità esecutiva.
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