“LOVE ME TWO TIMES”: LA VERSIONE WORK IN PROGRESS

 



Il Rock trascinante che sentiamo in “Love Me Two Times”, terza traccia del secondo album dei Doors (“Strange Days”, settembre 1967), è il frutto di una ricerca sonora svolta dal gruppo californiano sia in studio di registrazione che durante i concerti.


Le registrazioni dell’LP iniziano nell’aprile ’67 per concludersi in agosto, intervallate frequentemente da numerose e storiche esibizioni live.

In questo caso ci soffermeremo sul primo dei due ambiti citati: le sedute di registrazione. In esse i membri della band hanno occasione di sperimentare con nuovi suoni ed effetti, dedicando molto più tempo alla cura degli arrangiamenti rispetto al loro disco di esordio (“The Doors”, gennaio 1967).


In questo contesto “Love Me Two Times” viene elaborata nei particolari, a partire da una versione ancora incompiuta e solo parziale se paragonata al risultato finale che possiamo sentire nell’album.


Viene descritta come “Take 3”, lasciando pensare allo stadio ancora intermedio della canzone, sebbene già dotata della struttura principale che infatti rimarrà invariata.


Analizziamola brevemente assieme, questa Take 3, per comprendere meglio come essa si è evoluta in quei giorni di aprile (o maggio) ’67, pervasi di musica, arte e da uno spirito di sublime creazione.


Prima di tutto mettiamo in luce ciò che a questo punto delle registrazioni era già completo e che rimarrà quindi invariato nel vinile. Il riff è già definito, come lo è anche l’andamento della batteria, del basso elettrico e della linea vocale.


Anche le strofe, i ritornelli e la posizione dell’assolo sono stati decisi. Persino il testo e la durata complessiva del brano sono stati definitivamente stabiliti. Si direbbe quindi che il pezzo sia praticamente concluso, ma in realtà esistono alcune significative differenze con l’originale che vale la pena di evidenziare.


La prima differenza è la mancanza dell’urlo graffiante con il quale Jim Morrison introduce l’assolo di Ray Manzarek nel disco (ascolto della versione dell’album al min. 1.25).


Questa assenza ci segnala un elemento importante: al momento di registrare la composizione nella sua forma definitiva Morrison ha inserito una improvvisazione vocale che forse non era stata concordata precedentemente. Quindi anche le sedute in studio, oltre ai concerti, erano aperte all’imprevedibile e geniale ispirazione del cantante.


Una seconda difformità è data dall’uso dell’organo elettrico in questa “Take 3” da parte di Ray Manzarek invece del clavicembalo che rende così caratteristica la canzone nell’LP. L’organo elettrico era lo strumento utilizzato abitualmente dal tastierista e non sorprende quindi che egli abbia iniziato con esso le registrazioni di “Love Me Two Times”.


Il suono più pervasivo e ampio che viene così generato nella versione “Work in progress” che stiamo passando in rassegna, si adatta bene al resto dell’arrangiamento. Ne aumenta infatti la componente blues con un accompagnamento ritmico attento a non invadere lo spazio condiviso con gli altri strumenti.


Tuttavia, la scelta finale di usare il clavicembalo ha colpito nel segno, aggiungendo una marcata sfumatura psichedelica, tanto affascinante in sé quanto necessaria alla coerenza del pezzo con il resto del disco.


L’ultima differenza che vogliamo evidenziare deriva direttamente da quella precedente: l’assolo è qui affidato all’organo invece che al clavicembalo. Ne consegue un momento solistico maggiormente cauto e trattenuto se confrontato al travolgente susseguirsi di note che caratterizza l’assolo nella versione ufficiale.


Inoltre, l’assolo dell’organo elettrico mantiene un profilo strettamente legato al Rock Blues, denotando con le sue note allungate l’approccio meno sperimentale e meno psichedelico che distingue la “Take 3”.


Questo arrangiamento alternativo di “Love Me Two Times” mette in mostra lo sviluppo del lavoro creativo che i Doors stavano attraversando nel corso di quelle eccezionali registrazioni.


Nel complesso è possibile affermare che gli interventi svolti dal gruppo per giungere alla versione definitiva della canzone siano stati migliorativi rispetto alla “Take 3”. Essi la hanno resa più coinvolgente, inserendola pienamente all’interno del magico momento storico nel quale è stata scritta dal chitarrista dei Doors Robby Krieger.


“Love Me Two Times (Take 3)” è contenuta in “Behind Closed Doors – The Rarities”, insieme ad altre interessanti e affascinanti tracce.


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