I DOORS IN TV: TORONTO, AGOSTO 1967
Nell’agosto 1967 i Doors avevano appena raggiunto la vetta delle classifica americana con il singolo "Light My Fire", accorciata a meno della metà della durata originale per potere essere meglio diffusa dalle radio e rispettare i vincoli temporali dati dai vinili a 45 giri.
La fama da poco acquisita traina anche il loro primo LP,
“The Doors” del gennaio ’67, il quale raggiunge la seconda posizione nella
classifica degli album più venduti.
Una celebrità che si ripercuote positivamente anche sulle
opportunità di apparire in televisione, ospiti di diversi programmi musicali
nazionali. In Canada, a Toronto, vengono invitati a partecipare al programma
“The Rock Scene - Like It Is!”.
In agosto registrano per questo programma una delle loro
canzoni più coinvolgenti e controverse, la quale verrà poi trasmessa inottobre: si tratta di “The End”, tratta dal primo album già ricordato sopra.
Nonostante la composizione scelta per il programma sia
inclusa nel primo lavoro dei Doors, in quei giorni il gruppo stava concludendo
le registrazioni del secondo disco, “Strange Days”, poi pubblicato il 25
settembre 1967.
Questo secondo album aveva segnato una svolta in senso
psichedelico rispetto al precedente lavoro, marcando così un periodo di
cambiamento per il loro suono con risultati comunque di altissimo livello.
La registrazione di Toronto si svolge con un pubblico di
giovani assiepati davanti al palco dove il gruppo suona dal vivo. Diverse
versioni vengono filmate, per poi ottenerne una definitiva di circa dodici
minuti.
Il risultato finale non comprende però la sezione più
problematica del brano, quella che dal punto di vista del programma che ospita
la band non è possibile mettere in onda. Naturalmente ad essere eliminata è la
parte dove Morrison, in una atmosfera soffusa e misteriosa recita i famosi
versi ispirati dal mito greco di Edipo sull’uccisione del padre e il sesso con
la madre.
Una composizione privata del suo punto di maggiore
intensità, ma comunque resa in maniera estremamente affascinante dalla band.
Con il pubblico a pochi centimetri da Morrison, le riprese iniziano da un urlo
del cantante, le quali non sono comprese nella traccia originale dell’LP: “Wake
up!”.
Questo grido aspro e improvviso proviene dai concerti dei
Doors e solitamente introduceva una performance poetica del frontman sostenuta
dagli altri membri con improvvisazioni sonore. Essa si concludeva poi con
l’attacco di “Light MY Fire”, segnando uno stacco di grande effetto sonoro e
scenico.
Il taglio di una parte di “The End”, al quale abbiamo
accennato sopra, e la velocità maggiore con la quale la suonano in questa
occasione non ne riduce però la lunghezza.
Ciò avviene grazie ad una prolungata parte strumentale che
occupa quasi tutta la seconda metà della registrazione televisiva. Quest’ultima
si
estende per circa due minuti, giungendo
ad un roboante unisono cacofonico da parte di tutti gli strumenti e terminando
in un vortice di urla graffianti lanciate da Morrison.
Come sempre accadeva, l’attenzione è concentrata sul
cantante, il quale è vestito con i pantaloni di pelle, da poche settimane
entrati a fare parte del suo guardaroba. Inoltre, egli sfoggia una camicia nera
con inserti psichedelici e rimane quasi immobile e ad occhi chiusi per tutta la
durata dello show.
Una immagine volutamente in controtendenza con quanto
solitamente richiesto dagli spettacoli live dell’epoca, per non parlare di
quelli televisivi.
Due curiosità con le quali terminare: al culmine di questa
interpretazione di “The End” sia Morrison che Krieger sono in ginocchio sul
palco mentre Manzarek suona l’organo elettrico in piedi. Il coinvolgimento che
essi mettevano nella propria musica era infatti reale e molto sentito.
L’altra curiosità da menzionare è che al termine della
canzone Morrison si inchina verso il pubblico in studio, una modalità
abbastanza inconsueta per il cantante di terminare una apparizione pubblica.
Un filmato che, per quanto privato di una parte fondamentale
del brano che in esso viene suonato, vale la pena di essere visto ed ascoltato,
anche più volte. Infatti, oltre alla grande e indiscussa capacità espressiva
dei Doors, esso consente di assistere ad una performance dal vivo risalente al
periodo di registrazione dell’LP “Strange Days”.
Una fase della loro carriera della quale esistono purtroppo
pochissime testimonianze audio o video di concerti, nonostante il gran numero
di esibizioni tenute dalla band.
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