JIM MORRISON E I SUOI APPUNTI: ISPIRAZIONE E POESIA DIVENTANO CANZONI


Jim Morrison aveva l’abitudine di portare con sé un diario o un blocco di fogli per annotarsi e scrivere le proprie impressioni e sensazioni rispetto a ciò che lo circondava.

La sua sensibilità si combinava allo spirito di osservazione della realtà ed alla formazione culturale umanistica che lo contraddistingueva.

Spesso, alcuni di questi appunti si trasformavano in poesie e talvolta anche nelle splendide canzoni dei Doors.

Egli porta avanti questa pratica per tutta la durata della sua carriera, fatta eccezione per alcuni periodi tra i più turbolenti e caotici della sua vita. Comunque, all’inizio dell’avventura con i Doors fino a tutto il 1967, Morrison molto spesso scriveva note all’interno delle quali erano presenti anche i testi delle canzoni da lui composte.

I testi erano poi da lui cantati al resto del gruppo, portando così alla costruzione della struttura e dell’arrangiamento di ciascun brano.

Questo processo creativo ha riguardato quasi tutte le composizioni comparse nei primi tre dischi dei Doors, continuando anche nei lavori successivi sebbene con minore frequenza.

Possiamo farci un’idea di come avvenisse tutto ciò grazie a una registrazione di studio nella quale Morrison canta da solo, dandosi il ritmo con il battito delle mani, le parole e la melodia della strofa di Blue Sunday (inclusa in “Morrison Hotel”, il quinto LP della band pubblicato all’inizio del 1970).

Esistono diverse foto che testimoniano l’abitudine di Morrison di annotarsi per iscritto idee e versi e che lo ritraggono con diari o fogli in mano mentre si sposta da un luogo all’altro.

Inoltre, esistono alcune fotografie che ritraggono il manoscritto originale del testo di due storiche canzoni appartenenti al secondo LP del gruppo (“Strange Days”, pubblicato nel settembre 1967).

Il primo dei due manoscritti è quello di “When The Music’s Over”, diviso in due fogli a causa della lunghezza del testo di questo capolavoro.

Il secondo manoscritto appartiene invece al brano “Strange Days”, la traccia che conferisce il nome all’album appena citato.

Si tratta di due documenti che ci permettono di osservare la scrittura originale di Morrison in due dei testi tra i più evocativi ed affascinanti mai scritti dal cantante.

Vi invitiamo aosservarli e ad immaginare il magico momento in cui sono stati scritti dal genio poetico, inquieto e sconvolgente del frontman dei Doors.


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