I DOORS E LA CORRENTE MUSICALE DI “PEOPLE ARE STRANGE”
Il varietà e le riviste musicali che in Europa e Stati Uniti vengono trasmesse in televisione negli anni ’50 e ’60 del ‘900, traggono la loro origine dagli spettacoli di cabaret messi in scena all’inizio del secolo nei locali delle maggiori città americane. Eventi che univano musica da intrattenimento, teatro, ironia e brevi storie in musica.
Un riferimento
culturale e musicale che i Doors utilizzano nell’arrangiamento di “People Are Strange”, la traccia numero 7 del loro secondo album: “Strange Days”
(pubblicato nel settembre 1967).
Questa tradizione
nata nei paesi anglosassoni viene inizialmente recuperata come fonte di
ispirazione da alcuni musicisti inglesi alla metà degli anni ’60. In un mercato
dominato dal Pop-Rock dei Beatles, vengono sondate altre possibilità espressive
che ne modifichino il modello formale pur mantenendone intatta la cornice
musicale.
Tra le band che
iniziano a considerare la tradizione della music hall di inizio secolo come ambito
di partenza per la scrittura di canzoni, vediamo in primo piano i Kinks,
guidati dalla straripante creatività di Ray Davis.
Già alla fine del 1965, questo grande gruppo inglese inizia a pubblicare brani che contengono nell’arrangiamento riferimenti alla music hall che caratterizzava gli spettacoli del primo ‘900.
Il primo brano che contiene compiutamente questi
elementi sonori è “Dadicated Follower Of Fashion”, un singolo del
febbraio 1966 non incluso in nessun loro LP.
In essa è
soprattutto l’uso della voce solista da parte di Ray Davis a fare aderire
l’atmosfera del pezzo ai canoni stilistici degli inizi del ventesimo secolo. Da
segnalare anche l’intervento dei cori e l’andamento della batteria, i quali
contribuiscono significativamente all’estroverso risultato finale.
Da qui in poi i
Kinks produrranno numerose composizioni di grande gusto che traducono il
cabaret d’epoca nel linguaggio allettante e melodico del Pop-Rock.
Sempre in
Inghilterra, a distanza di qualche mese i Rolling Stones registrano “SomethingHappened To Me Yesterday”, la quale entra a pieno titolo in questa
particolare tipologia di forma espressiva. Essa uscirà poi nel disco “Between
The Buttons” del gennaio 1967.
Un passo ulteriore che porterà questa influenza stilistica alla ribalta nelle classifiche di tutto il mondo è costituito dalla composizione dei Beatles “WhenI’m Sixty-Four”, contenuta nell’album “Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band” della primavera 1967.
I suoi ironici stop (ascolto, ad esempio, al
min.1.03), insieme al basso elettrico sobbalzante e allo spensierato
clarinetto, portano il cabaret all’interno di uno dei dischi più importanti
della storia.
Nonostante la
traccia non sia tra le più celebri e nemmeno tra le più affascinanti del disco,
la fama incontrastata vantata dei Beatles durante quel periodo servirà da efficace
cassa di risonanza per questo tipo di musicalità.
La notorietà così
acquisita da questa forma sonora ne propaga l’influenza su diversi altri gruppi
ed artisti, anche oltre oceano. Tra questi artisti rientrano anche i Doors,
come ricordato inizialmente, con la loro “People Are Strange”.
Essa è l’unico
esempio di questo tipo nell’album “Strange Days”, ma canzoni ispirate alla
music hall torneranno più volte nella loro successiva discografia (ad esempio
“We Could Be So Good Together” nel 1968 e “Easy Ride” nel 1969).
“People Are
Strange” rimane comunque una occasione nella quale ascoltare le inconfondibili doti
espressive della band alle prese con una modalità fantasiosa e originale di
fare musica.
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