THE DOORS LIVE A BAKERSFIELD 1970: LA VERSIONE DI “LOVE ME TWO TIMES”
La recente uscita
sul mercato del concerto dei Doors a Bakersfield (21 agosto 1970) ha riportato
questa bella performance all’attenzione del pubblico.
Siamo a meno di
un anno dalla morte di Jim Morrison, la quale avverrà il 3 luglio del 1971. Inoltre,
sta terminando il tour di “Morrison Hotel”, il quinto disco del gruppo
pubblicato nel febbraio del ’70.
Sebbene all’epoca
nessuno lo sapesse, dopo Bakersfield i Doors terrano solamente altri quattro
concerti.
Il live è
piuttosto lungo (per fortuna) e al suo interno troviamo anche una dilatata versione di “Love Me Two Times”. Questo grande brano era stato originariamente
pubblicato su “Strange Days”, il loro secondo LP (pubblicato nel settembre
1967).
I 3.15 minuti di
questo Rock-Blues, scritto dal chitarrista della band Robby Krieger, divengono
a Bakersfield più del doppio: 8.50 minuti.
Vediamo come i
Doors suonano questa canzone registrata circa tre anni prima del concerto del
quale stiamo parlando.
Fino al minuto
2.18 il pezzo si svolge rispettando i canoni della versione originale. Da qui
in poi inizia un percorso sonoro che dimostra la elevata creatività della quale
erano capaci i Doors sul palco.
Dopo alcuni
secondi, sentiamo formarsi tra le corde della chitarra di Krieger l’incalzante
tema principale di “Baby Please Don’t Go”.
Questo brano
appartiene alla tradizione blues degli albori (probabilmente gli anni ’20 del
‘900), ma nella sua prima versione ufficiale esce a nome Big Joe
Williams nel 1935.
Trenta anni dopo,
nel 1965, verrà resa popolare sulle due sponde dell’Atlantico dai Them sottoforma
di un Rhythm’n’Blues agitato e meravigliosamente cantato.
Jim Morrison ne
improvvisa buona parte del testo, lasciandola comunque in sospeso.
Essa appare come
una sfuggente memoria proveniente dall’epoca in cui i Doors si sono formati
(appunto il 1965), la quale attraversa il ritmo di “Love Me Two Times” sul
palco di Bakersfield.
Al minuto 5.14
gli ultimi accenni sonori a “Baby Please Don’t Go” svaniscono, per lasciare il
posto a una serie di scambi strumentali tra il batterista John Densmore e
l’organo di Ray Manzarek.
Questo diversivo
ci porta al secondo inserimento esterno nella struttura originaria di “Love Me
Two Times” (min. 6.26).
A stupire il
pubblico è infatti una citazione musicale colta di Jim Morrison: St. James
Infirmary. Il brano è parte della tradizione jazzistica americana, sebbene con
questo titolo sia stata registrata per la prima volta nel 1928 da Luis Armstrong (genere: New Orleans Jazz).
Il testo di
questo antico brano Jazz è cantato in modo molto espressivo dalla voce profonda
e lievemente ruvida del cantante, dando così vita ad una sorprendente parentesi
musicale.
Da segnalare come
questa divagazione su St. James Infirmary richiami le atmosfere sonore del middle
eight di “Land Ho” (dal min. 1.45 al min. 2.17). Questo pezzo dei Doors era
compreso in “Morrison Hotel”, il disco promosso nel tour che stava terminando a
Bakersfield.
Subito dopo
quest’ultima gradita digressione, al minuto 7.26, Morrison riprende l’ultima
parte di “Love Me Two Times”, che si conclude con gli ultimi due versi gridati
intensamente da Morrison.
La canzone che
abbiamo passato in rassegna rappresenta uno dei punti più alti del concerto di
Bakersfield.
Qui, i Doors
imprimono alla performance uno dei loro tratti distintivi dal vivo: l’allargamento
delle maglie sonore della composizione per potervi ospitare altre fonti
musicali e spaziare così nella storia della musica con un fascino irripetibile.
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