“PEOPLE ARE STRANGE”: I DOORS LIVE AL “THE MATRIX” (MARZO 1967)
“People Are
Strange” è il primo singolo estratto da “Strange Days”, il secondo LP dei
Doors. Pubblicata all’inizio del settembre 1967, circa venti giorni prima
dell’album, essa non otterrà il successo di classifica che la band si aspettava
(12esimo posto negli USA).
Malgrado ciò,
rimane ancora oggi tra le più amate canzoni del gruppo californiano, tanto da comparire
tra le più ascoltate tracce dei Doors su Spotify.
Una delle poche
versioni dal vivo esistenti di questo brano è quella registrata a San Francisco
nella prima parte del marzo 1967 al “The Matrix”. In quel momento la band si
stava preparando a registrare il proprio secondo disco e “People Are Strange”
ne aprirà il lato B.
In
questa esibizione dal vivo possiamo notare come questa composizione sia
sostanzialmente già pronta nella versione definitiva già sei mesi prima della
sua uscita ufficiale sul mercato.
L’arrangiamento,
il suono e persino l’assolo della chitarra elettrica di Robby Krieger
rimarranno infatti inalterati rispetto a questa versione live. Un chiaro
segnale di come i concerti servissero ai Doors degli inizi come sostitutivi
rispetto alle prove di studio normalmente intese.
In questo caso,
essi definiscono le caratteristiche del brano nell’arco di poche settimane di
esibizioni sui palchi californiani.
Contrariamente ad
altre canzoni che, come “When The Music’s Over”, richiesero mesi di mutamenti
maturati a stretto contatto con il pubblico, “People Are Strange” fu invece
fissata nella sua forma definitiva in maniera relativamente immediata.
Le uniche
differenze tra la versione al “The Matrix” e quella dell’album “Strange Days” riguardano
la parte suonata da Ray Manzarek all’organo elettrico. Infatti, in studio egli
sovra incide il pianoforte modificato (tack piano) in aggiunta all’organo
elettrico che utilizzava usualmente.
Al “The Matrix”, l’arrangiamento
complessivo del brano non viene modificato significativamente dalla mancanza
del pianoforte modificato. Tuttavia, l’assolo, che nel disco è suonato da
quest’ultimo strumento, qui è eseguito dall’organo elettrico (ascolto dal min. 1.31
al min. 1.46).
Una discrepanza
che non ne altera sostanzialmente l’esecuzione, pur intervenendo sulla
musicalità attraverso gli accordi più ampi e fluidi consentiti dall’organo
elettrico rispetto al pianoforte. Inoltre, Manzarek inserisce anche qualche
piccola variazione improvvista all’interno del breve assolo, la quale comunque
scomparirà nella traccia dell’LP.
Il risultato finale
dato da “People Are Strange” live al “The Matrix” è comunque molto simile a
quello che possiamo sentire su “Strange Days”, anche per quanto riguarda la
parte cantata da Jim Morrison.
Senza nulla
togliere al suo innato fascino, questa circostanza rende la traccia una delle
meno interessanti dal punto di vista sperimentale tra le composizioni suonate nel
marzo ’67 dai Doors nel locale di San Francisco.
Malgrado ciò, la
sua importanza risiede nella rarità della performance live di questo pezzo.
Infatti, “People Are Strange” è stata eseguita in diverse occasioni dal vivo
(quasi tutte nel corso del 1967), ma solo in quattro di esse sono giunte fino a
noi registrazioni audio.
Due di esse,
inoltre, hanno una qualità sonora purtroppo non buona. Ciò accresce
l’importanza storico-musicale di questa performance, la quale apre una interessante
finestra sui lavori di “Strange Days” con sei mesi di anticipo rispetto alla
sua pubblicazione ufficiale.
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