I DOORS ALL’ED SULLIVAN SHOW: IL MIO PUNTO DI VISTA
Non solo un atto di trasgressione, ma una presa di posizione culturale; un azzardo che in altri casi aveva colpito duramente la carriera di altri gruppi. La performance dei Doors allo show di Ed Sullivan del 17 settembre 1967 è tutto questo e ancora di più.
Essa avviene una
settimana in anticipo rispetto alla pubblicazione del loro secondo LP (“Strange
Days”). Inoltre, era appena stato pubblicato il primo dei due singoli estratti
dall’album stesso: “People Are Strange” (il lato B era “Unhappy Girl”).
Il programma
televisivo era seguito da milioni di persone negli Stati Uniti e rappresentava
un trampolino di lancio ineludibile per qualunque band o artista che avesse
ambizioni di classifica.
In questo
contesto, i Doors eseguirono due brani. Il primo era il già citato singolo
appena uscito mentre il secondo era quello che dalla fine di luglio del ’67
(quasi due mesi prima) compariva ai primi posti della classifica americana: “Light My Fire” nella versione abbreviata.
Questo show rappresentava
per la band californiana un’ottima occasione per promuovere la propria arte
verso un pubblico ancora maggiore rispetto a quello già raggiunto, consolidando
e incrementando così il proprio successo.
L’audience del
programma era composto però anche da famiglie conservatrici, le quali si
aspettavano di vedere rispettati i propri timori verso la musica emergente nel
’67, considerata spesso troppo trasgressiva e diseducativa.
Ed Sullivan
chiese quindi ai Doors di modificare una frase di “Light My Fire”, eliminando
la parola “Higher”. Essa nello slang anglosassone poteva essere intesa come “Essere
sotto l’effetto di droghe”, cosa che allora era ritenuta scandalosa e
pericolosa per la gioventù americana.
Come è noto, dopo
che Morrison cantò la frase originale, i Doors vennero banditi dallo
show più seguito d’America. Inoltre, essi persero, a quanto pare, la
possibilità di apparire nuovamente in diverse puntate del programma.
Come sappiamo, il
gruppo non risentirà negativamente di questa decisione. Infatti, l’album successivo
e uno dei singoli dell’anno seguente (“Waiting For The Sun” e “Hello I Love
You” rispettivamente) raggiungeranno i primi posti nelle classifiche USA.
La coerenza
dimostrata in questo caso dai Doors, e dal loro cantante in particolare, contribuirà
a tratteggiarne l’immagine trasgressiva e senza compromessi che ancora oggi li
rende così amati.
Altri gruppi
nello stesso anno (il 1967) non avranno lo stesso coraggio.
È il caso, ad
esempio, dei Rolling Stones. Essi accettarono, solo pochi mesi prima rispetto
ai Doors, di cambiare una frase della loro “Let’s Spend The Night Together” eseguita all’Ed Sullivan Show, eliminando il riferimento verbale al passare
la notte assieme ad una ragazza.
La performance
dei Doors possiede un’importanza ulteriore rispetto ai fatti che abbiamo
ripercorso brevemente qui sopra.
Il gruppo è stato
infatti in grado di affermare, attraverso l’uso in televisione di una parola
che allora era piuttosto controversa, i cambiamenti culturali che stavano agitando
la società occidentale. Lo hanno fatto attraverso la musica, l’arte più
immediata, famosa e di impatto che allora era a disposizione.
Ciò non era
affatto scontato.
Infatti, solamente
l’anno prima (1966), il grande successo commerciale conseguito da un ottimo
gruppo statunitense, i Byrds, era stato bruscamente e definitivamente
interrotto anche per questo.
La loro “Eight Miles High” era stata boicottata dalle radio e dai programmi televisivi per
la presenza della parola “High”.
Da allora la band
aveva abbandonato le parti alte della classifica. Il brano appena citato fu in
grado di raggiungere solamente il 14esimo posto come singolo, dopo i due numeri
uno ottenuti pochi mesi prima (“Mr. Tambourine Man” e “Turn! Turn! Turn!”).
Persino gli
onnipotenti Beatles si videro censurare un brano nel 1967. Si tratta di “Lucy
In The Sky With Diamonds”, accusata di contenere nel titolo un riferimento alla
droga allucinogena chiamata LSD.
Morrison non
compie dunque solo una scelta di coraggio e coerenza. Mantenendo inalterato il
testo di “Light My Fire” all’Ed Sullivan Show egli partecipa attivamente alla
battaglia culturale che molti artisti stavano combattendo per una società meno
ipocrita e repressiva.
Una battaglia
che, anche grazie al gesto di Morrison, verrà vinta di lì a poco. Già nel 1968
e ’69 molte canzoni con riferimenti più o meno espliciti alla droga iniziano ad
essere tollerati, per poi avere libera circolazione fin dai primi anni ’70.
Basti citare a
questo proposito che già sulla copertina del secondo album dei Lynard Skynard
(“Second Helping” del 1972, che per di più ottiene un buon successo negli USA)
compaiono ben due foglie di marijuana.
Una libertà
guadagnata grazie ai musicisti che, nel 1966 e ‘67, osavano, prendendo su di sé
la responsabilità di rischiare l’immagine e la carriera per affermare un nuovo
e più libero paradigma culturale.
Tra essi spiccano
i Doors e questo li rende, se possibile, ancora più rilevanti culturalmente di
quanto già non lo fossero musicalmente.
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