I DOORS SUONANO A COLORADO SPRINGS (21/10/1967): IL BOOTLEG


Il giorno dopo la controversa apparizione dei Doors ad Ann Arbor in Michigan, il 21 ottobre 1967, il gruppo torna verso la California e si fermano per una data nella città di Colorado Springs.

Questo concerto si svolge circa un mese dopo la pubblicazione del secondo LP del gruppo (“Strange Days”). Il luogo dell’esibizione è la sala da ballo di un hotel e la serata attira un buon numero di spettatori.

L’ambiente è elegante, come si può vedere in una foto della serata, formando uno strano ed improbabile sfondo per la breve performance della band.

La registrazione che abbiamo a disposizione dura, infatti, solo ventuno minuti, con i seguenti brani in successione: “Break On Through (To The Other Side)”, “People Are Strange”, “Back Door Man” ed in fine la sequenza “Wake Up” + “Light My Fire”.

Il concerto non dovrebbe essersi protratto per molto più tempo. Come dicevamo, fortunatamente esiste un bootleg dell’esibizione.

Si tratta di un documento che, nonostante la sua scarsa qualità audio, è comunque molto importante per coprire un periodo nel quale i Doors non hanno registrato live ufficiali.

La musica che qui possiamo ascoltare (tra i rumori di fondo e quelli del nastro) sembra essere suonata con passione e ne scaturisce un performance più che buona.

Una prestazione che cancella quindi il ricordo delle folli evoluzioni vissute la sera precedente ad Ann Arbor in Michigan.

Da segnalare in particolare è l’assolo di Ray Manzarek all’organo elettrico in “Break On Through” (all’inizio del bootleg). Un passaggio sfuggente, ma capace di suggerire accenni alla musica indiana che, sebbene di moda all’epoca, erano piuttosto inusuali per questa composizione.

Tuttavia, ad attirare l’attenzione all’interno del live di Colorado Springs è sicuramente la versione di “Light My Fire” che il gruppo suona quella sera.

Gli assoli che compongono la parte centrale del pezzo sono di ottima qualità, con la consueta dose di sperimentazione ed improvvisazione ad innalzarne ulteriormente il valore artistico.

Il brano si conclude con il pubblico che canta insieme a Morrison i famosi versi finali della canzone. Una circostanza che non è possibile ascoltare così nitidamente in nessun altro live della band e la quale viene colta su nastro a causa della stretta vicinanza tra il pubblico ed i musicisti.

Inoltre, “Light My Fire” è qui punteggiata dalle aspre invocazioni e dalle selvagge grida di Morrison, le quali rendono il clima complessivo ancora più eccitante, autentico ed affascinante.

Tra i brani del disco appena pubblicato dalla band (“Strange Days”), solamente “People Are Strange” trova spazio in questo bootleg.

Una abitudine non troppo strana, visto che i pezzi del primo LP (“The Doors”, gennaio ’67) saranno privilegiati nei concerti dei Doors fino agli ultimi live del dicembre 1970.

Vale la pena di ascoltare questo bootleg se si vuole entrare nel clima sonoro creato dai Doors nel corso dei giorni immediatamente seguenti alla pubblicazione di “Strange Days”.

Giorni artisticamente indimenticabili quanto tristemente avari di registrazioni dal vivo di buona qualità audio.


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