I DOORS AL JONATHAN WINTERS SHOW, 4 DICEMBRE 1967
Quattro giorni
prima del 24esimo compleanno di Jim Morrison, i Doors partecipano al programma
televisivo “Jonathan Winters Show”.
Esso viene registrato
a Los Angeles il 4 dicembre 1967, per poi essere trasmesso il 27 dicembre in
tutti gli Stati Uniti e in Canada.
Siamo a soli
quattro giorni dal famoso arresto del frontman sul palco di New Haven e la sua
immagine stava già assumendo i trasgressivi contorni che la renderanno celebre
e immortale.
Lo spettacolo nel
suo complesso comprendeva diversi artisti, la maggioranza dei quali era
costituita da comici.
La parte dedicata ai Doors dura in totale circa sei minuti. Essa era
composta da due brani: “Moonlight Drive” e “Light My Fire”. Il primo era tratto
dal secondo album della band pubblicato da circa due mesi: “Strange Days”.
Il secondo,
invece, era il singolo che aveva portato il gruppo in vetta alle classifiche
dei singoli durante l’estate appena trascorsa.
Entrambe sono
eseguite in playback, nonostante una notevole eccezione. Tutti gli strumenti
sono registrati e suonati nello studio televisivo direttamente dalle versioni
dei rispettivi vinili.
L’eccezione è
costituita dalla parte vocale di Morrison, che invece è cantata dal vivo.
Vediamo come la voce di Morrison si adatta alle basi dei due brani.
Durante “Moonlight Drive”, Morrison inizialmente indossa un paio
di occhiali da sole per poi rimanere praticamente immobile e ad occhi chiusi
per tutta la canzone.
La sua voce è qui
meno incisiva rispetto all’originale e nell’ultima sezione strofa-ritornello
non riesce a cogliere quelle emozioni ruvide e travolgenti che rendono unico il
pezzo.
Nel caso di “Light My Fire” la performance del cantante
risente ancora maggiormente dell’attitudine fin troppo rilassata da egli adottata.
In particolare,
l’ultima parte di questa meravigliosa canzone è portata a termine quasi
controvoglia, rendendo poco distinguibili alcune parole e senza la spinta
vocale che la caratterizza.
Da notare, come
curiosità, che al termine di “Light My Fire” Morrison si lancia contro una
struttura fatta di filamenti, saltando l’ultima parola (“Fire”) e
cercando di aggrovigliarsi tra i cavi stessi.
I Doors non
brillarono particolarmente al Jonathan Winter Show, senza impressionare nessuno
grazie alla qualità della loro musica né sconcertare con la loro abituale
originalità.
Essi scontarono
la forma precaria di Morrison e la sua scarsa motivazione ad esibirsi in TV.
Tuttavia, i
bellissimi concerti di quel periodo confermano come sia stata la televisione, un
mezzo di comunicazione impersonale e mediato dalla distanza, a ridurre le
capacità espressive del frontman.
Persino la
posizione che i musicisti hanno all’interno del set televisivo conferma questa
sensazione: Morrison isolato in primo piano e il resto della band sullo sfondo.
Infatti, ciò era esattamente il contrario di quanto essi ricercavano in una
performance live.
Più incline al
rapporto diretto con il pubblico, il cantante soffriva nelle apparizioni
televisive e, conseguentemente, non immetteva in esse l’energia e la passione
che lo rendono uno dei migliori cantanti nella storia della musica moderna.
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