I DOORS SUONANO PER LE RIVOLTE DI LOS ANGELES (FEB. '67)
Nel novembre 1966
il famoso viale Sunset Strip di Los Angeles viene travolto da una serie di dure
proteste giovanili che sfociano in scontri con la polizia locale.
La motivazione è
l’imposizione di misure restrittive alla vita notturna, dominata allora da
ragazzi e ragazze che stavano vivendo un grande cambiamento culturale.
Le vivaci proteste
volevano mostrare pubblicamente la crescente necessità di una maggiore libertà nei
comportamenti personali e collettivi da parte delle nuove generazioni.
Dopo alcuni mesi, mentre ancora la
situazione è tesa dal punto di vista dell’ordine pubblico, si susseguono
assemblee pubbliche nelle quali i giovani discutono tra loro e cercano di
trarre significato da quanto stava accadendo.
Uno di questi
eventi si tiene il 22 febbraio 1967 al Valley Music Theatre di Woodland Hills (California).
L’obiettivo è
quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle ragioni di chi protestava e
di raccogliere fondi per questa causa.
Per attirare pubblico
all’evento, diversi gruppi musicali californiani vengono chiamati a suonare e
le loro performance sono intervallate da interventi di alcuni rappresentanti
dei gruppi giovanili che guidano le proteste.
Ad aprire
l’evento dal punto di vista musicale sono i Doors, all’epoca abbastanza celebri
in California, sebbene ancora sostanzialmente sconosciuti nel resto degli Stati
Uniti.
Il quartetto sta
cercando di farsi strada dal punto di vista commerciale, sebbene il loro primo
e meraviglioso LP, uscito meno di due mesi prima (“The Doors”, gennaio 1967),
stenti ancora a trovare vasti consensi tra il pubblico.
La prima seduta
registrazione di quello che di lì a poco diventerà il loro secondo disco (“Strange
Days”), era avvenuta proprio in quei giorni di febbraio ’67 (con il brano "My Eyes Have Seen You").
Quel 22 febbraio
i Doors hanno l’occasione di salire sul palco nella stessa giornata di gruppi che
in quel momento erano ben più noti di loro.
Un gruppo la cui
presenza va sottolineata sono i Buffalo Springfield, anch’essi reduci dalla
pubblicazione del loro disco di esordio (“Buffalo Springfield”, dicembre 1966)
avvenuta due mesi prima del concerto in sostegno alle proteste di Los Angeles di
cui stiamo parlando.
I Buffalo
Springfield, in equilibrio tra Folk-Rock e Pop-Rock, quel giorno stringono un
legame particolare con i Doors. Infatti, un disguido tecnico fa sì che il
batterista dei Doors, John Densmore, debba chiedere in prestito la batteria di
Dewey Martin (il batterista dei Buffalo Springfield).
Possiamo vedere
Densmore suonare questa batteria nella foto alla fine di questo articolo, foto
che è tratta dall’esibizione dei Doors di quel giorno.
Tra le band
presenti spicca anche il nome dei Byrds, i quali avevano pubblicato da pochi
giorni il loro quarto LP (“Younger Than Yesterday”, febbraio 1967) all’insegna
del Pop-Rock psichedelico e del Folk-Rock.
In quel periodo i
Doors iniziano ad approfondire i molteplici significati della loro musica.
Di lì a poco, con
l’album “Strange Days”, essi daranno voce proprio a quei cambiamenti culturali
e generazionali che le rivolte di Los Angeles anticiparono rumorosamente.
Il gruppo, dunque, partecipava all’evento del 22 febbraio a Woodland Hills con la voglia di contribuire, attraverso la loro inimitabile arte, al cambiamento e all’emancipazione in atto nella parte più giovane della società americana.
Grazie a
mildequator.com per le informazioni sul concerto e il materiale d’epoca.
P.S.: Il mio libro “The Doors Attraverso Strange Days” – il più completo viaggio mai fatto attraverso il secondo LP dei Doors è uscito ed è disponibile su tutte le principali piattaforme! Di seguito qualche link:
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