“GO INSANE” / “A LITTLE GAME” DEI DOORS: UN PERCORSO ARTISTICO
Nell’agosto 1965
la band nella quale compariva Ray Manzarek, Rick And The Ravens, incorpora un
nuovo cantante ventunenne: Jim Morrison.
Poche settimane
dopo, il due settembre ’65, hanno una buona occasione per farsi conoscere e
registrano cinque canzoni sottoforma di demo da sottoporre a diverse case
discografiche.
La formazione di
questo gruppo era composta da: Jim Morrison (voce); Ray Manzarek (pianoforte e
voce); John Densmore (batteria); Rick Manzarek (fratello di Ray, chitarra
elettrica); Jim Manzarek (altro fratello di Ray, armonica); probabilmente Patty
Sullivan (basso elettrico).
Solamente dopo
circa un mese Robby Krieger farà il suo ingresso nella band (a quel punto già
chiamata The Doors) mentre i due fratelli di Ray Manzarek e la Sullivan ne
usciranno.
Tra le demo incise quel due settembre ’65, troviamo “Go Insane” (qui il link alla demo), in cui non compare l'armonica di Jim Manzarek.
Questa composizione giovanile di Morrison rivela fin dal titolo la natura
originale e innovativa del pensiero poetico-musicale esibito dal cantante.
Il testo esorta
l’ascoltatore ad isolarsi dalla realtà esterna e dalla società, rifugiandosi in
un mondo immaginario. In questo modo verremo chiamati pazzi, ma in cambio sarà
preservata la nostra autenticità e spontaneità.
Questo tema, poco
spendibile per un complesso emergente a metà ’65 negli USA, sarà ripreso da
punti di vista differenti all’interno di altre canzoni di Morrison.
Il brano, un
Rhythm and Blues, è caratterizzato dal semplice binomio strofa ritornello, per
altro quasi uguali tra loro. Ogni coppia strofa-ritornello è divisa dalla seguente da brevi e scatenate parti
strumentali.
La strofa ed il
ritornello sono sostenuti da una singola nota acuta suonata contemporaneamente
da chitarra elettrica e pianoforte e ripetuta ossessivamente. Alla nota ribadita
dai due strumenti sono aggiunti, come sottofondo, la batteria e il basso.
Un arrangiamento
alquanto efficace, che rimarrà nel repertorio dei Doors anche negli anni a
seguire. Infatti, riecheggerà, con le debite modifiche, nelle strofe di “Back Door Man” e “Five To One”.
Durante le
interruzioni strumentali il suono si amplia in un vorticoso ritmo Rock’n’Roll
guidato dal pianoforte. Esso ricorda molto da vicino quello di “Lucille” di Little Richard (un grande classico del Rock’n’Roll, pubblicata nel 1957 e
registrata l’anno prima).
In questi
stacchi, pensati per rappresentare la presunta follia di chi si ritrae dalla
società e dalle masse, emerge la parabola discendente tracciata dalle note del pianoforte.
Essa corregge in
maniera ironica e lunatica la traiettoria incalzante e serrata del pianoforte
di Little Richard, strizzando l’occhio con estro e fantasia al significato del
testo.
L’elemento più
interessante di questa traccia è forse la voce di Morrison, dal tono alto come
non sarà più udita e irriverente nella sua giovanile esuberanza.
Una performance
vocale ancora immatura, ma che regala sul finale una anticipazione delle grida
trasgressive ed eversive che costituiranno una delle peculiarità principali del
suo canto.
Dopo essere stata
messa da parte per due anni e mezzo, “Go Insane” viene recuperata in maniera
estremamente creativa e suggestiva nel 1968 con un nuovo titolo: “A Little
Game”.
Il contesto è
quello di una lunga composizione ideata da Morrison, attraversata da poesia e
musica, che prende il nome “The Celebration Of The Lizard”. Il contesto è quello
dell’album “Waiting For The Sun”, dove avrebbe dovuto occupare interamente il
lato B.
Questo progetto
non verrà portato a termine, ma una parte consistente di essa viene suonata dal
vivo in diverse occasioni sia nel 1968 che successivamente.
Il concerto più
celebre nel quale compare si tiene all’Hollywood Bowl di Los Angeles all’inizio
di luglio ’68 (qui il link al momento in cui i Doors attaccano “A Little
Game” all’Hollywood Bowl).
Le novità rispetto
alla demo sono principalmente quattro.
La prima è la
voce di Morrison, molto più matura ed espressiva in questa versione live.
La seconda è la
durata abbreviata rispetto alla demo: vengono estratte le prime tre sequenze
strofa-ritornello (sulle quattro dell’originale). Inoltre, esse non sono divise
dagli stacchi strumentali citati precedentemente.
La terza novità è
data dall’arrangiamento. All’Hollywood Bowl le parole di Morrison si stagliano
contro una scenografia sonora sperimentale, la quale denota elementi
appartenenti alla musica d’avanguardia.
Le note
dissonanti della chitarra elettrica e quelle regolari dell’organo elettrico si
intrecciano sfidandosi altere mentre il ritmo astratto dato da Densmore alla
batteria ricorda il rumore di un ingranaggio udito in sogno.
La quarta novità
è rappresentata dall’inserimento di “Go Insane”, un brano concepito
inizialmente come autonomo, in una composizione più ampia e complessa.
Si tratta del
percorso inverso rispetto a quello compiuto da “Not To touch The Earth”, creata
come una sezione di “The Celebration Of The Lizard” e successivamente
estrapolata come traccia singola all’interno dell’LP “Waiting For The Sun”.
“A Little Game”
comparirà, sempre come parte dell’opera poetico-musicale “The Celebration of
The Lizard” anche nell’unico disco live dei Doors uscito con Morrison in vita: “Absolutely
Live” (compilato con performance appartenenti a diverse date tra il ’69 e il ‘70).
La versione in
questione proviene dal concerto che la band suona a New York nel gennaio 1970 (al
Felt Forum), prima tappa del tour promozionale dell’LP “Morrison Hotel”.
“Go Insane”, poi
conosciuta come “A Little Game”, rispecchia l’evoluzione del Morrison musicista
che sviluppa le sue qualità insieme agli altri membri dei Doors.
Dalle intuizioni
imbevute di LSD del 1965 (in questo caso “Go Insane”) fino a raggiungere la
maturità artistica (con “A Little Game” nei live), dove il gruppo esprime una
ineguagliabile fusione tra forma canzone, poesia e performance teatrale.
P.S.: Il mio libro “The Doors Attraverso Strange Days” è uscito ed è disponibile su tutte le principali piattaforme! Il più completo viaggio mai fatto attraverso il secondo LP dei Doors. Di seguito qualche link:
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