L’ASSOLO DI RAY MANZAREK IN “LIGHT MY FIRE” DEI DOORS

 


“Light My Fire” dei Doors rappresenta un caso unico nel panorama musicale del 1967.

Ciò è dovuto non solo alla inconfondibile bellezza della canzone e alla sua inoppugnabile originalità. L’elemento che distingue il brano rispetto ad altre uscite di altissima qualità in quell’anno magico per la musica è dato dai due lunghi assoli che ne occupano la parte centrale.

Essi costituiscono, nel contesto del Rock di quel periodo, allo stesso tempo una novità artistica, una innovazione musicale e la manifestazione concreta delle potenzialità di un gruppo eccelso.

Il primo strumento a lanciarsi nel suo articolato e solitario percorso sonoro è l’organo elettrico suonato da Ray Manzarek. Vediamone quindi la concezione generale e le particolarità.

L’assolo inizia al minuto 1.14 e dura circa due minuti (per l’epoca un azzardo non da poco nel Rock), terminando al minuto 3.08.

Nel complesso esso risente di una vaga, ma comunque identificabile, ispirazione Jazz, ravvisabile nello stile fluido e disteso adottato dal musicista.

Nonostante questa influenza, la parte suonata da Manzarek rimane innestata sostanzialmente sul terreno del genere Rock.

La passione per il jazz, segnatamente il genere di Jazz chiamato Hard Bop, è ben nota in Ray Manzarek e questa tendenza è in particolare osservabile nel primo periodo della band (non dimentichiamo che Light My Fire è stata registrata alla fine dell’estate 1966).

Nel caso che stiamo analizzando il riferimento sembra essere il Jazz Soul, una derivazione dell’Hard Bop nata all’inizio degli anni ’60 del ‘900.

Questo genere di Jazz è definito sia dalla maggiore linearità degli assoli rispetto all’Hard Bop che dal ritmo regolare, che risulta al contempo rilassato e coinvolgente. Tra i massimi esponenti del Jazz Soul citiamo Lou Donaldson e Bobby Timmons.

Partendo da questa premessa possiamo notare come Manzarek impieghi le caratteristiche Jazz Soul, nel quale per altro l’organo elettrico era spesso presente, introducendole nel Rock suonato dai Doors.

L’esito di questa combinazione tra jazz Soul e Rock è un assolo che denota quattro caratteristiche principali:

1 - La fluidità complessiva del suono.

2 - La continua costruzione di brevi melodie facili all’orecchio che si avvicendano una dopo l’altra creando costantemente interesse.

3 - Un andamento incalzante, che non da modo all’ascoltatore di distrarsi.

4 - Un’atmosfera sonora spaziosa e luminosa, la quale trasmette al tempo stesso una sensazione di scorrevole dinamismo.

 

Manzarek utilizza per questa parte strumentale di “Light My Fire” le note alte dell’organo elettrico (i tasti più a destra sulla tastiera) e suona con la sola mano destra. La sinistra era infatti impegnata sul Fender Rhodes Piano Bass, una piccola tastiera che emula il registro del basso elettrico.

Inoltre, qui egli si serve prevalentemente di singole note e solo in misura minore di accordi.

Sottolineiamo, in fine, due peculiarità dell’assolo di Manzarek.

La prima è data dall’estensione delle note e degli accordi che compongono il percorso strumentale ideato dal musicista.

Infatti, il tastierista dei Doors sfrutta il caratteristico suono dell’organo elettrico, allungato e pervasivo, per prolungare in maniera ricorrente le note prodotte e marcare così l’atmosfera distintiva dell’assolo.

Note più lunghe, infatti, significano in questo caso maggiore semplicità nel seguire l’assolo durante le sue evoluzioni.

La seconda particolarità è costituita invece dalla frequente ripetizione delle figure melodiche concepite da Manzarek.

Anche questo espediente è finalizzato a rendere l’assolo fruibile per l’ascoltatore, facendo si che i motivi incontrati lungo l’itinerario tracciato dall’organo elettrico possano essere assimilati proprio grazie alla loro reiterazione.

Tali ripetizioni possono essere notate, ad esempio, dal min. 1.27 al min. 1.34 oppure dal min. 1.42 al min. 1.49.

In alcuni casi i brevi e affascinanti temi sviluppati con gusto e inventiva dal tastierista vengono ribaditi addirittura per tre volte in successione: dal 1.57 al min. 2.07; dal min. 2.11 al min. 2.21 e dal min. 2.26 al min. 2.36.

Risulta quindi evidente come si sia voluto privilegiare il mantenimento di un fascino accessibile rispetto all’uso della tecnica pura e semplice, senza diminuire per questo il coinvolgimento creato dall’assolo.

Possiamo concludere notando che all’interno del repertorio organistico Rock, questo assolo spicca in termini di qualità e merita a pieno di essere considerato il momento espressivo più alto nella carriera strumentale di Ray Manzarek.


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