“LIGHT MY FIRE” DEI DOORS E IL JAZZ: L’ASSOLO DI ROBBY KRIEGER
Il profondo
interesse che i membri dei Doors nutrivano per il Jazz è riscontrabile in una
parte della loro musica, in particolare nel loro primo periodo (1966-1967).
Ciò è vero sia riguardo
ai concerti della band che in riferimento ad alcuni dei brani registrati per i
primi due LP.
L’album di
esordio del gruppo (“The Doors”, gennaio 1967) contiene l’esempio più evidente
di come essi inizialmente fossero inclini a incorporare elementi Jazz nel Rock
che li caratterizzava come genere di riferimento.
Stiamo parlando
di “Light My Fire”, traccia della durata di circa sette minuti destinata
a divenire celebre sia nel corso del 1967 che negli anni a venire.
Questo
meraviglioso brano presenta un aspetto (tra gli altri) che va sottolineato al
fine di metterne in luce il legame con il Jazz: l’assolo di Robby Krieger alla
chitarra elettrica.
Questa suggestiva
parte strumentale inizia pochi secondi dopo il terzo minuto del brano, facendo
seguito all’assolo dell’organo elettrico di Ray Manzarek (analizzato
approfonditamente nell’articolo a questo link).
La durata
complessiva del percorso disegnato sulle corde della chitarra Gibson SG da
Krieger è di circa sessanta secondi, un tempo considerevole per un pezzo registrato
nell’agosto 1966.
Allo strumento il
chitarrista non applica vistose distorsioni del suono, consentendo così che il
fluire delle note sia ben distinguibile all’ascolto.
Lo stile
chitarristico qui adottato da Krieger consiste in temi melodici e prolungati, i
quali suggeriscono in maniera appena accennata, ma suggestiva, la musica
tradizionale spagnola che era effettivamente parte della sua formazione
musicale.
Le languide melodie
sviluppate in questo modo dalla chitarra sono però punteggiate e increspate da
fraseggi brevi e improvvisi.
Essi si
configurano come netti cambi di direzione, i quali creano efficaci contrasti
con l’andamento più rilassato della parte solistica nel suo complesso.
Le figure inserite
nell’assolo dal chitarrista dei Doors, compresse e veloci, richiamano sia per
concezione che per esecuzione gli assoli strumentali propri di un genere di
Jazz suonato soprattutto tra il 1952 e il 1964: l’Hard Bop.
Segnaliamo tre di
questi passaggi lungo l’assolo di Krieger in “Light My Fire”.
1 - Dal min. 3.34
al min. 3.40.
2 – Dal min. 3.46
al min. 3.52.
3 – Dal min. 4.30
al min. 4.37.
Le svolte
repentine che la chitarra elettrica traccia con agilità e creatività nei punti
segnalati qui sopra denotano una consonanza con le innovazioni concettuali sviluppate
da sassofonisti Hard Bop come Jackie McLean o Sonny Rollins nella prima metà
degli anni ’50 del ‘900.
Questa
corrispondenza non è casuale, bensì la dimostrazione pratica di come i Doors
non solo amassero il Jazz, ma talvolta lo impiegassero attivamente nel loro
processo creativo di scrittura musicale.
Grazie a Krieger,
l’estro imprevedibile insito nelle improvvisazioni Jazz Hard Bop, si riversa
nel Rock e nella musica dei Doors.
In questo modo,
dinamicità sonora, tecnica e idee inserite inaspettatamente lungo il percorso
dell’assolo, conferiscono al brano che stiamo trattando una affascinante
sfumatura Jazz fortemente distintiva rispetto agli altri gruppi del periodo.
In fine, vale la
pena di notare come con questo pezzo i Doors anticipino, sebbene solamente in
forma embrionale, l’adozione di elementi Jazz da parte del Rock che avrà pieno
sviluppo con la musica di fine anni ’60 e inizio ’70.
La modalità
esecutiva legata al Jazz Hard Bop utilizzata da Krieger per rendere
maggiormente interessante il proprio assolo in “Light My Fire” conferma inoltre
la sorprendente originalità della musica prodotta dai Doors nel 1966 – ’67.
P.S.: Il mio libro “The Doors Attraverso Strange Days” è uscito ed è disponibile su tutte le principali piattaforme! Il più completo viaggio mai fatto attraverso il secondo LP dei Doors. Di seguito qualche link:
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