THE DOORS - AGOSTO 1968: LA VETTA DEL SUCCESSO


“Waiting For The Sun”, il terzo LP pubblicato dai Doors, esce all’inizio di luglio 1968. La sua risalita della classifica americana termina il 10 agosto dello stesso anno con il primo posto.

Sarà l’unico album della band a primeggiare nelle charts americane e segna il momento di maggiore successo per il quartetto californiano.

Una settimana prima, infatti, anche un singolo estratto da questo lavoro, “Hello I Love You”, aveva raggiunto la prima posizione tra i singoli in America e vi sarebbe rimasto per altri sette giorni.

Poco dopo i Doors metteranno in scena tre seguitissimi e turbolenti live sulla costa est degli USA, per poi volare (inizio settembre 1968) in Inghilterra in occasione di un tour del nord Europa della durata di due settimane.

Questo tratto della storia del gruppo è caratterizzato anche da una particolarità non troppo conosciuta: oltre a “Waiting For The Sun” altri due LP erano contemporaneamente presenti nella top 40 statunitense.

Infatti, in quella prima settimana di agosto 1968, l’esordio “The Doors” (gennaio 1967) e il secondo capitolo della loro discografia a 78 giri (“Strange Days”, settembre 1967) erano ancora in classifica.

“Strange Days” resisteva al 40esimo posto dopo avere raggiunto il proprio picco con la seconda posizione nel novembre 1967.

“The Doors” era ancora 24esimo, a ben un anno e sette mesi dalla pubblicazione.

L’agosto 1968 stava consacrando negli USA alcuni artisti e gruppi di altissimo livello (i Cream, Jimi Hendrix, Aretha Franklin, Simon And Garfunkel, gli Steppenwolf, etc.), circostanza che rende ancora più notevole la performance di classifica dei Doors appena descritta.

I Cream erano addirittura contemporaneamente terzi e noni con due diversi album (rispettivamente “Wheels Of Fire” e “Disraeli Gears”) nella stessa settimana in cui “Waiting For The Sun” guadagna la prima posizione.

La vetta della fama ottenuta dai Doors presso il pubblico americano si protrarrà fino al gennaio 1969, quando si tiene il famoso concerto al Madison Square Garden di New York con oltre 20.000 spettatori (un numero molto alto per l’epoca).

Paradossalmente, nonostante l’estate del ’68 rappresenti l’apice dell’apprezzamento commerciale per i Doors, essa non rimarrà nella memoria dei fan tanto quanto altri periodi della carriera del gruppo.

Sia l’LP “Waiting For The Sun” che il singolo “Hello I Love You” sono ancora oggi ritenuti dalla maggior parte degli estimatori della band come meno noti e inferiori qualitativamente rispetto ad altri capitoli discografici del “catalogo Doors”.

Ciò è forse dovuto, almeno in qualche misura, al clima culturale e artistico che si respirava in quella estate.

Succedendo all’”estate della pace e dell’amore” (quella del 1967), l’estate ‘68 stava mettendo in luce la presa di coscienza da parte della gioventù americana del conflitto tra generazioni in atto nella società americana.

Schierarsi contro la guerra in Vietnam e contro le norme valoriali di una società ancora complessivamente conservatrice costituiva un atto di ribellione che la musica dei Doors sapeva trasferire su vinile con trasgressiva efficacia.

Negli Stati Uniti questo contesto storico evolverà velocemente attraverso altri atteggiamenti sociali e culturali che troveranno nuovi interpreti musicali (come i Rolling Stones) così come prima del ’68 avevano avuto una diversa colonna sonora (ad esempio Bob Dylan).

Le rivolte e i disordini suscitati dalle performance dal vivo dei Doors nel ’68 sono state anch’esse un segnale di come il suono del gruppo e la presenza scenica irriverente di Jim Morrison fossero perfetti per simboleggiare il senso di ribellione che permeava i giovani americani in quell’anno.


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