Estratti dal libro
FRASI TRATTE DAI 12 CAPITOLI
CAPITOLO 1 – INTRODUZIONE
“Il rapporto tra testi e musica è qui fondamentale perché genera un linguaggio magico, dove i confini tra strumenti e voce sfumano per dare vita a una forma espressiva nuova e peculiare.”
CAPITOLO 2 - “STRANGE DAYS”
“Subito dopo, gettandosi nello sviluppo della canzone con il suo andamento liquido e ondeggiante, l’organo si combina alla chitarra, formando così un sottofondo allo stesso tempo onirico ed inquietante: da qui in poi (min. 0.08), la musica e il sogno allucinato che la percorre sfumano l’una nell’altro.”
CAPITOLO 3 – “YOU’RE LOST LITTLE GIRL”
“Con “You’re Lost little Girl” incontriamo quindi un passaggio importante per l’evoluzione artistica della band californiana, contraddistinto dall’estensione del suo vocabolario espressivo.”
CAPITOLO 4 – “LOVE ME TWO TIMES”
“Lungo le strofe, la chitarra racconta, con le sue vibrazioni fosche, urgenti e risolute, le stesse passioni provate dal protagonista del brano: un trasporto febbrile ed un bisogno impellente d’amore fisico.”
CAPITOLO 5 – “UNHAPPY GIRL”
“Per il suo breve assolo, Krieger incide una seconda, languida, linea di chitarra, anch’essa modificata attraverso l’effetto slide, in aggiunta a quella già esistente nel resto del brano.”
CAPITOLO 6 – “HORSE LATITUDES”
“Questo ultimo verso è anch’esso interpretato dall’urlo lacerante di Morrison. Esso conclude il brano lanciando l’indignazione, la rabbia e la disperazione impotente, contro l’immagine silenziosa e ovattata del cavallo che viene abbracciato dalle profondità del mare nella sua agonia silenziosa.”
CAPITOLO 7 – MOONLIGHT DRIVE”
“Un vero e proprio manifesto per la liberazione dai vincoli sociali conformisti, il quale proclama a piena voce la necessità di avventurarsi verso un destino, personale e collettivo, entusiasmante, non ancora scritto, pericolosamente nuovo.”
CAPITOLO 8 – “PEOPLE ARE STRANGE”
“Questa tecnica conferisce scorrevolezza all’incedere rotolante e vivace della chitarra, dilatando gli spazi tra le sue giocose frasi e tingendo di una marcata sfumatura blues l’assolo nel suo complesso.”
CAPITOLO 9 – “MY EYES HAVE SEEN YOU”
"Subito dopo, nella parte più accesa del ritornello, il basso si precipita con guizzi urgenti nel vortice incontrollabile dei sensi scatenato dal canto di Morrison (ascolto, ad esempio, dal min. 0.46 al min. 0.58)."
CAPITOLO 10 – “I CAN’T SEE YOUR FACE IN MY MIND”
“Con il suo suono alto, limpido e rilassante, Manzarek illumina di un pigro sole il ritmo sfumato e latineggiante giocato dalla batteria tra il tom tom e il bordo del rullante.”
CAPITOLO 11 – “WHEN THE MUSIC’S OVER”
“Questo scarno accompagnamento evidenzia, come un cerchio di luce che illumina un attore sul palco, il poema che Morrison sta per recitare con voce flessuosa e seducente.”
CAPITOLO 12 – “WE COULD BE SO GOOD TOGETHER” – CONCLUSIONI
“Morrison, osservatore della realtà sociale e, contemporaneamente, dell’interiorità dell’individuo, trasmette qui le sue penetranti analisi, trasfigurandole con la sua poesia controversa, irrequieta ed eccelsa.”
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